Quando la vidi entrare dal cancello di casa nel giugno 1973 non ci volevo credere: papà ha comprato l'Alfetta?.... e non mi ha detto niente? E figuriamoci, non avrei più studiato!

Quattro furono i mesi di attesa per quell'Alfetta verde pino; ricordo che mio padre la ordinò con interno in skay beige, lunotto termico, cerchi millerighe e aria condizionata. Fu per quest'ultimo accessorio che la macchina arrivò così tardi e per di più senza cerchi in lega. La concessionaria propose in alternativa i cerchi (5) che si possono vedere in foto, belli sì...però i millerighe.....!

Grandissima vettura, dieci spanne sopra tutto il parco circolante di quegli anni, con un solo appunto da parte di mio padre: la manovrabilità del cambio della Giulia al confronto era inarrivabile. E vogliamo dargli torto?

L'Alfetta fu anche la prima Alfa che guidai sulla pubblica via, e che, presa la patente da poco, riuscii incredibilmente a farmi prestare per andare a scuola l'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale; con una sola raccomandazione: piede leggero!

La sostituimmo nel 1981 con 180.000 km; andava ancora così bene che l'acquistò per sè il capo officina della concessionaria. Vi fece altri 120.000 km, altro che rottamazione!